Blogify Logo

Monetizzare Pinterest nel 2025: Strategie reali, errori comuni e spunti non convenzionali

MG

Michele Giordano

Oct 3, 2025 11 Minutes Read

Monetizzare Pinterest nel 2025: Strategie reali, errori comuni e spunti non convenzionali Cover

Due anni fa ridevo dei post che dicevano 'si può guadagnare con Pinterest'… Finché una sera, dopo l'ennesimo video su come 'fare soldi in pigiama', ho deciso di provarci davvero. E da lì qualcosa è cambiato, almeno nel mio approccio. Non troverai qui facili scorciatoie, ma idee solide e qualche spunto un po' fuori dagli schemi—insieme a errori che ho fatto in prima persona (tipo quando ho confuso le collaborazioni con il marketing di affiliazione… Che fail!). Ecco cosa ho imparato davvero su Pinterest, nel bene e nel male.

Marketing di affiliazione Pinterest: le dritte che nessuno dice

Quando si parla di Marketing di affiliazione Pinterest, spesso si pensa che basti incollare un affiliate link Pinterest su un Pin e aspettare che piovano le commissioni. La realtà è molto diversa. Dopo anni di tentativi, errori e test, posso dire che le strategie guadagno online Pinterest funzionano solo se si conoscono alcune regole non scritte, che raramente vengono spiegate nei tutorial “facili e veloci”.

Come funzionano davvero i link affiliati nei Pin

Il cuore delle affiliazioni su Pinterest è semplice: promuovi un prodotto o servizio tramite un link unico fornito da un programma approvato (come Amazon, Etsy, piattaforme digitali, ecc.), e guadagni una commissione se qualcuno acquista tramite quel link. Ma attenzione: Pinterest non è un social dove puoi spammare link a caso. Ogni Pin deve avere un senso, un valore reale per chi lo vede. Se pensi di incollare il tuo affiliate link ovunque senza criterio, rischi solo di essere ignorato o, peggio, bannato.

La piattaforma stessa lo chiarisce nelle sue policy: i link affiliati sono permessi, ma solo se usati in modo trasparente e senza ingannare l’utente. Research shows che molti account vengono sospesi proprio per abuso o uso scorretto dei link. Quindi, la prima regola è: usa i link affiliati solo dove hanno senso, inserendoli in Pin che risolvono un problema, danno un consiglio concreto o raccontano un’esperienza reale.

Esempio reale: il mio primo ebook di ricette veg su Pinterest

Quando ho iniziato con il guadagnare con Pinterest, il mio primo tentativo è stato promuovere un ebook di ricette veg tramite un Pin. Avevo una commissione di €3 a download, niente male per un prodotto digitale. Ho creato un Pin accattivante, con una foto invitante e una descrizione ottimizzata con parole chiave come “ricette veg facili”, “cucina vegetale” e “ebook ricette”.

All’inizio, però, ho commesso un errore classico: non ho spiegato abbastanza chiaramente che si trattava di un link affiliato. Il risultato? Alcuni utenti si sono lamentati, Pinterest ha limitato la visibilità del mio Pin e la campagna è partita male. Solo dopo aver aggiunto una nota di trasparenza (“Questo Pin contiene un link affiliato: se acquisti, ricevo una piccola commissione senza costi aggiuntivi per te”) e aver migliorato la descrizione, le cose sono cambiate. Le conversioni sono aumentate e sono arrivati i primi guadagni costanti.

Quando serve un blog e quando basta il Pin?

Una delle domande che ricevo più spesso è: “Serve per forza un blog per fare affiliazioni su Pinterest?” La risposta è: dipende. Se promuovi prodotti semplici o offerte lampo, spesso basta un Pin ben fatto con il link diretto. Ma per prodotti più complessi, costosi o che richiedono spiegazioni, conviene creare un contenuto di supporto: un articolo sul blog, una guida, o anche un video YouTube. In questo modo puoi raccontare la tua esperienza, dare dettagli, rispondere alle domande e aumentare la fiducia. Studies indicate che i Pin che rimandano a contenuti approfonditi convertono di più e sono premiati dall’algoritmo di Pinterest.

Attenzione alle policy: il rischio ban c’è, ma si può evitare

Uno degli errori più comuni che vedo tra chi vuole guadagnare con Pinterest è ignorare le regole della piattaforma. Pinterest aggiorna spesso le sue policy e non tollera pratiche scorrette come clickbait, spam o mancanza di trasparenza. Per evitare il rischio di ban, segui sempre questi principi:

  • Iscriviti solo a programmi di affiliazione approvati e affidabili.

  • Ottimizza Pin e descrizioni con parole chiave reali, non promesse esagerate.

  • Sii trasparente: dichiara sempre la presenza di link affiliati.

  • Promuovi solo prodotti in linea con la tua nicchia e che conosci davvero.

Le commissioni possono variare: alcuni programmi offrono dal 2% al 10% sul valore del carrello, altri (come nel mio caso con l’ebook) pagano una cifra fissa per ogni download. La chiave è scegliere prodotti che interessano davvero al tuo pubblico e che puoi raccontare con autenticità.

«Ho aiutato migliaia di persone a creare più traffico e più entrate su Pinterest»

In sintesi, il Marketing di affiliazione Pinterest è una delle strategie guadagno online Pinterest più semplici e popolari, ma solo se affrontato con metodo, trasparenza e attenzione alle regole. La differenza la fanno i dettagli: chiarezza, valore reale e rispetto per la community.


Blog, prodotti e pubblicità: tre strade che spesso si incrociano

Quando si parla di monetizzare Pinterest nel 2025, spesso ci si trova davanti a tre grandi strade che si intrecciano: la vendita di prodotti digitali o fisici, la pubblicità sul blog e la gestione dei picchi stagionali di traffico. In questa sezione voglio condividere la mia esperienza e alcune strategie concrete che ho testato, con un occhio di riguardo alle opportunità e agli errori comuni che si possono incontrare lungo il percorso.

Vendita di prodotti digitali e fisici: il viaggio dal Pin al sito conta davvero

Uno degli aspetti più sottovalutati della vendita prodotti digitali Pinterest è il percorso che l’utente compie dal Pin fino al sito dove avviene la transazione. Pinterest non è solo un social network, ma un vero e proprio motore di ricerca visuale. Questo significa che i tuoi contenuti possono essere scoperti anche mesi dopo la pubblicazione, a differenza di quanto accade su Instagram o TikTok.

«Pinterest è un motore di ricerca visuale: i tuoi contenuti vivono molto più a lungo che su Instagram o TikTok»

Per vendere davvero, però, è fondamentale trasportare l’utente fuori da Pinterest, verso la piattaforma dove può acquistare: che sia un e-commerce su Shopify, WooCommerce, Etsy, Spoonflower o un sito personale. Nel mio caso, utilizzo ThriveCart per i prodotti digitali e posso dire che questa scelta ha portato a risultati concreti: oltre 1 milione di euro fatturati tramite questa piattaforma. Ma il principio resta valido per chiunque venda ebook, template, corsi, artigianato, stampe, arte digitale o prodotti fatti a mano.

Il segreto? Creare Pin che siano ottimizzati per la ricerca (Pinterest SEO) e che rispondano a bisogni concreti: guide pratiche, idee regalo, soluzioni creative. Più il Pin è rilevante per una ricerca, più aumentano le possibilità che l’utente clicchi e arrivi sulla pagina di vendita. Ma attenzione: il traffico generato da Pinterest tende a essere più “freddo” rispetto a quello dei social classici. Serve quindi una pagina di atterraggio chiara, accattivante e ottimizzata per la conversione.

Monetizzare il blog grazie al traffico Pinterest: non solo AdSense!

Un’altra strada molto efficace per monetizzare blog e-commerce è sfruttare il traffico verso blog Pinterest tramite circuiti pubblicitari. Non si parla solo di Google AdSense: oggi esistono network come Mediavine che pagano molto bene per le visualizzazioni e le sessioni generate dal traffico Pinterest.

La strategia è semplice: creare contenuti di valore sul blog, ottimizzarli per le ricerche più frequenti su Pinterest e inserire Pin che rimandano a questi articoli. Quando gli utenti arrivano sul blog, visualizzano le pubblicità e generano entrate passive. Nella mia esperienza, durante i mesi di picco (da settembre a gennaio), i payout pubblicità blog hanno raggiunto anche i 250€/mese. Questo perché, come dimostrano i dati, le pubblicità sui blog generano entrate specialmente nei mesi con più traffico online.

Un aspetto interessante è che il traffico Pinterest può essere molto consistente, ma richiede una strategia di contenuto mirata. Non basta pubblicare un Pin e aspettarsi risultati: bisogna testare, analizzare e migliorare costantemente le pagine di destinazione.

Attenzione ai picchi stagionali: sfruttare le tendenze per massimizzare le entrate

Un errore comune è ignorare la stagionalità. Da settembre a gennaio, ad esempio, le ricerche su Pinterest aumentano notevolmente: idee per il ritorno a scuola, regali di Natale, progetti fai-da-te per l’inverno. In questi mesi, le entrate dai network pubblicitari possono crescere sensibilmente. È il momento ideale per spingere contenuti tematici e prodotti stagionali, ottimizzando sia i Pin che le pagine di atterraggio.

  • Esempi di prodotti vendibili: ebook, template, art, handmade, stampe, planner digitali.

  • Consiglio pratico: analizza le tendenze di ricerca su Pinterest e pianifica i tuoi contenuti in anticipo.

  • Non trascurare la qualità: una pagina di atterraggio ben fatta può fare la differenza tra una visita e una vendita.

In sintesi, promuovere prodotti Pinterest e monetizzare il blog richiede strategia, attenzione ai dettagli e la capacità di adattarsi alle tendenze stagionali. Pinterest si conferma una piattaforma ottimale per chi vuole diversificare le proprie entrate online, sia con prodotti digitali che fisici, sia con la pubblicità.


Collaborazioni, servizi e community: i lati meno scontati di Pinterest

Quando si parla di monetizzare Pinterest, spesso si pensa subito alle affiliazioni o alla vendita di prodotti digitali. Ma nel 2025, le vere opportunità si trovano anche in quei lati meno scontati della piattaforma: collaborazioni brand Pinterest, servizi gestione Pinterest e la crescita di community a pagamento e mailing list. Queste strategie, se ben integrate, possono portare risultati concreti e duraturi, molto oltre la semplice vendita occasionale.

Partiamo dalle collaborazioni con brand. Sempre più aziende cercano creator e blogger disposti a promuovere i loro prodotti su Pinterest, sia attraverso Pin sponsorizzati che tramite contenuti dedicati. In questo contesto, la trasparenza è fondamentale: ogni partnership deve essere dichiarata apertamente. Non solo perché lo richiedono le policy della piattaforma, ma perché la fiducia della propria community è il vero capitale di chi lavora online. Come mi piace ricordare:

«La differenza tra una collaborazione e un’affiliazione? Tutta nella trasparenza con la community».

Dichiarare le collaborazioni brand Pinterest non significa perdere autorevolezza, anzi. La chiarezza aumenta la credibilità e spesso rafforza il rapporto con i follower. I compensi possono variare molto – da 50 a 1000 euro per campagna, secondo la mia esperienza e quanto riportato da altri creator – ma il vero valore sta nella possibilità di costruire relazioni di lungo periodo con i brand, ampliando la propria presenza anche su altri canali.

Un altro aspetto spesso sottovalutato riguarda i servizi di gestione Pinterest. Se hai sviluppato competenze specifiche sulla piattaforma, puoi proporre la tua consulenza o offrire un servizio di gestione account per micro-business, freelance o aziende. La domanda è in crescita: molti imprenditori non hanno il tempo o le conoscenze per ottimizzare la loro presenza su Pinterest e sono disposti a investire in chi può aiutarli a generare traffico e lead qualificati. Personalmente, ricevo regolarmente richieste di consulenza e coaching Pinterest, soprattutto da chi vuole impostare una strategia efficace senza perdere tempo in tentativi a vuoto.

Ma il vero “game changer”, secondo me, è la possibilità di usare Pinterest per far crescere la propria mailing list o una community a pagamento. Pinterest è una delle piattaforme più efficaci per portare persone nuove verso i tuoi lead magnet, opt-in o contenuti esclusivi. Quando ho lanciato un semplice freebie, la mia lista email è cresciuta di 70 iscritti in una sola settimana, solo grazie alla promozione su Pinterest. Questo dato, per chi lavora nel digitale, è significativo: ogni nuovo contatto rappresenta un potenziale cliente, un membro della community o un partecipante a corsi e membership.

La crescita della lista email Pinterest non è solo un numero: è la base per costruire relazioni, lanciare prodotti, vendere servizi e creare offerte ricorrenti. Una community fidelizzata vale molto di più di una singola vendita, perché permette di generare guadagni nel tempo, anche grazie a prodotti in abbonamento, membership o consulenze continuative.

Un altro aspetto interessante riguarda proprio le community a pagamento Pinterest. Sempre più creator e coach stanno sperimentando la creazione di spazi riservati – su Patreon, Substack o piattaforme simili – promuovendoli tramite Pin mirati. La ricerca mostra che le persone cercano connessione e supporto reale, e Pinterest può essere il canale ideale per intercettare questo bisogno e trasformarlo in valore concreto, sia per chi offre che per chi partecipa.

In conclusione, le strategie non convenzionali per monetizzare Pinterest nel 2025 passano da trasparenza, servizi e community. Le partnership con i brand garantiscono compensi importanti, ma solo se gestite con chiarezza. I servizi gestione Pinterest rappresentano una nicchia in forte crescita, mentre la costruzione di una mailing list e di community a pagamento offre guadagni ricorrenti e relazioni solide. Il vero segreto? Sperimentare, essere autentici e non avere paura di dichiarare il proprio valore – sia verso i brand che verso la propria community.

TLDR

Esistono almeno otto modi reali per guadagnare con Pinterest: affiliazioni, vendita prodotti digitali o fisici, pubblicità sul blog, collaborazioni con brand, servizi di gestione, crescita lista email e community a pagamento. Evita soluzioni facili: la differenza la fa una strategia costante, personalizzata e aggiornata al 2025.

Rate this blog
Bad0
Ok0
Nice0
Great0
Awesome0

More from InstaGrowth